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9 maggio 1903. Comincia un'esistenza lunga un secolo, materia di un inconsueto racconto. Sfondo quasi costante una città, Firenze, carica di storie e di memorie. La Firenze dell'inizio del Novecento si apre alla fantasia di una donna che lì vivrà per tutto il secolo, bambina e giovinetta, sposa e madre, coltivando fra l'altro, con pudore, la vocazione letteraria. Dovrà rinunciarvi, sotto la forza spietata delle cose, di un intreccio di eventi che, attorno a lei, sono anche il Fascismo, la Resistenza e il dopoguerra fiorito di illusioni condivise con i suoi cari. Un racconto in versi capace di risuscitare un'intera epoca, un intero secolo. La poesia di Ramat è lo strumento perfetto per restituirne gli aspetti storici e culturali ma anche le tradizioni, le paure, i difficili approcci alla vita. Senz'ombra di retorica, d'altronde in chiave con lo stile che da sempre caratterizza l'opera del poeta fiorentino, tutto ciò si conferma e si rimodula adesso nella nuova edizione, nelle dodici liriche e dodici prose che vi si aggiungono, in cui torna la figura della madre, ora evocata con l'amara gravità del rimpianto, ora colta come di sorpresa nella delicatezza di un aneddoto remoto.